(Kamenz, Lusazia, 1729 - Braunschweig 1781) scrittore tedesco. Studente a Lipsia, si stabilì nel 1748 a Berlino, come giornalista, pubblicandovi, con Nicolai e Mendelssohn, l’importante rivista «Briefe die neueste Literatur betreffend» (Lettere sulla più recente letteratura). Fu segretario del generale Tauentzien a Breslavia (1760-65), poi di nuovo a Berlino; dal 1767 fu consulente e critico teatrale presso il nuovo Teatro Nazionale Tedesco di Amburgo. Nel 1776 venne nominato dal duca di Braunschweig bibliotecario a Wolfenbüttel, dove restò fino alla morte. La tragedia Miss Sara Sampson (1755), ispirata a modelli inglesi, è il primo dramma tedesco d’ambiente borghese; a essa seguì la commedia Minna von Barnhelm (1763, pubblicata nel 1767), che ebbe un grandissimo successo. Una violenta polemica contro le piccole corti tedesche anima Emilia Galotti (1772), ambientata, con trasparente metafora, in una piccola corte rinascimentale. Ma il capolavoro del suo teatro è la deliziosa fiaba drammatica in endecasillabi sciolti Nathan il saggio (Nathan der Weise, 1779), che, sullo spunto della leggenda dei tre anelli (presente anche nel Decameron di Boccaccio), è un civilissimo apologo sulla tolleranza religiosa, in violenta polemica con le posizioni intransigenti del pastore amburghese Goeze.Il teatro di L. è fortemente legato ai suoi interessi teorici. L. combatté l’influenza del teatro classicistico francese ed esaltò il genio di Shakespeare, alfiere della libertà creativa e della rappresentazione del vero. Nell’importante Drammaturgia amburghese (Hamburgische Dramaturgie, 1767-69), raccolta di recensioni degli spettacoli rappresentati al Teatro Nazionale di Amburgo, propugna un teatro affrancato dai modelli francesi e dalle «tre unità», di tempo, di luogo e d’azione, cosiddette aristoteliche. I problemi della creazione artistica sono invece svolti nel saggio Laocoonte o Dei confini tra pittura e poesia (Laokoon oder Über die Grenzen der Malerei und Poesie, 1766), in cui L. sostiene il primato della poesia.L. è la figura più importante dell’illuminismo tedesco nel campo della letteratura. Le sue idee teologiche e pedagogiche sono espresse con vigore nel saggio L’educazione del genere umano (Die Erziehung des Menschengeschlechts, 1780), che propone un’interpretazione storico-pragmatica delle diverse rivelazioni del divino. Sul piano della scrittura L. fonde un vigoroso realismo e una delicata sensibilità, ma è per lo più asciutto, quasi prosaico: suggestivo ed efficace nei momenti più alti, questo stile fu relativamente poco imitato dalle generazioni successive, che accolsero più favorevolmente la lezione del L. critico e uomo di teatro.